
L’autunno è alle porte con i suoi colori, dal foliage e le sue mille sfumature, ai profumi dell’uva matura pronta per essere consumata così com’è o trasformata in nettare di-vino.
Per la Gn dell’uva del Calendario del Cibo Italiano non poteva mancare la Vitis labrusca meglio nota come uva fragola, dalla cui vendemmia si ottiene Il fragolino, un vino rosso che non può essere venduto in Europa per via di un divieto legislativo che risale al 1931. Quest’uva durante la fermentazione produce più metanolo, sostanza tossica, delle altre viti europee. Ma pare ci sia anche un altro motivo di divieto: l’uva fragola, che nasce dall’incrocio di uva americana ed europea, sopporta bene il freddo ma dà vini poco pregiati. Inoltre è più resistente alle malattie, infatti sopravvive alla fillossera, un afide arrivato in Europa nell’800 che attacca le radici della vite la quale, non riconoscendo più il suo apparato radicale, muore. Per questo, al fine di salvare le viti europee che ne furono infestate, un professore dell’università di Montpellier impiantò su una radice americana una pianta europea, purtroppo così facendo le piante originarie europee si sono ridotte, quelle tutt’ora esistenti vengono denominate “franche di piede”.
In Italia troviamo una bevanda a base di vino, zucchero e aromi al gusto fragola. Gli amanti del vero vino Fragolino possono acquistarlo fuori dall’UE (Svizzera, Usa, Australia) oppure nel Burgenland, in Austria. Questa è infatti l’unica regione europea dove per motivi storico culturali è possibile produrre e vendere l’Uhudler, un taglio di diverse uve tra cui anche l’uva fragola. (Abbinamenti di-Vini)
Oggi l’uva fragola diventa protagonista nella preparazione di un dolce cremasco che vi ripropongo, si tratta di una la ricetta di mia suocera alla quale ho aggiunto una piccola variante, la farina di mais che rende dorata e croccante la pasta.

Latte se necessario

Setacciare insieme le farine con il lievito, unire lo zucchero, le uova, il burro, il sale e se necessita un po’ di latte. Si deve ottenere un panetto morbido ma non appiccicoso.
Lavare, asciugare e sgranare i chicchi d’uva ai quali si dovrebbero togliere i semi, è un’operazione noiosa e lunga ma necessaria.
Accendere, il forno in modalità ventilato, a 180°.
Imburrare ed infarinare una teglia da 18 cm di diametro e creare, con metà dell’impasto, una base dai bordi ben rialzati, versare i chicchi d’uva e ricoprire con la restante pasta. Per questa operazione si preleva poca pasta alla volta e si ricopre il tutto stile patchwork. Bucherellare con i rebbi di una forchetta la superficie sulla quale spargere due cucchiai di zucchero.
Infornare per 30/35 minuti circa sino a duratura della pasta.

Non finirai mai di stupirmi!
Conosci anche la ricetta della torta Bertolina!
Come sempre l’introduzione e’ impeccabile, la ricetta chiarissima, le foto invitanti e viene così una gran voglia di correre in cucina a prepararla!
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Fino alla settimana scorsa non sapevo neanche che esistesse ed ora vedo girare più versioni e tutte molto interessanti… Complimenti e grazie mille per le spiegazioni e le invitanti foto!!!
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Questa dovrò provare assolutamente a farla!
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Ragazza, non sai che splendido regalo mi fai con il tuo post. Adoro l’uva fragola! adesso ne so di più, e, soprattutto, ho la ricetta della tua torta. Grazie di cuore.
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Conosco quest’uva, una volta la mia vicna di casa ne aveva un bel pergolato, ma adesso qui dove abito, non penso che sia conosciuta non ne ho mai sentito parlare, un vero peccato, penso che non sia sostituibile con nessun’altra tipologia perchè ha un sapore troppo particolare.Mi dovrò accontentare di ammirare la tua torta.
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aaaaa buona questa torta non la conoscevo! particolare anche la farina di mais😍 da me si fa la schiacciata con l’uva con la pasta da pane in questo periodo
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Di questa ricetta ho sempre sentito parlare,senza mai averla vista. Era in tanti ricettari antichi, di quelli in cui le immagini non erano importanti, ma bastava leggere gli ingredienti per lasciarsi tentare. Adesso che vedo anche la foto, non ho più scuse. Bellissima davvero!
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