In Sicilia si chiama pasta riàli, in Calabria pasta de ammìänduli, mentre in Puglia pasta te mennule o pasta ti mennuli. Il risultato comunque non cambia, sto parlando della pasta di mandorle, una bontà che si presta a svariati utilizzi.
Ma chi ha avuto l’idea di creare queste delizia? Non si ha la certezza ma potrebbero essere stati gli arabi, nel IV secolo, a preparare un impasto simile poi giunto in Sicilia. Un’altra fonte invece fa risalire l’origine di questa specialità al 1100, nel convento della Martorana a Palermo.
Proprio in Sicilia è riconosciuta come uno dei prodotti agroalimentari tradizionali (PAT).
Un consiglio, nella preparazione delle paste non utilizzate la farina di mandorle ma tritate voi delle mandorle di buona qualità, otterrete un risultato ma soprattutto un gusto migliore.
Dosi per circa 40 paste:
300 gr. di mandorle pelate
200 g. di zucchero semolato + quello per la copertura
buccia di 1 limone bio
2 albumi
Ciliegie candite e mandorle pelate
Nel mixer tritare zucchero e buccia di limone, aggiungere le mandorle e ridurre in farina.
Una una ciotola versare il tutto ed unire gli albumi, impastare sino ad ottenere un panetto che risulterà un poco appiccicoso.
Formare tante palline leggermente schiacciate, passarle nello zucchero ed inserire in ognuna una ciliegia candita, una mandorla oppure lasciarle così. Metterle in un pirottino e sopra una teglia.
Riporli in frigo per 6 o 7 ore.
Scaldare il forno a 170° e cuocere le paste di mandorla per 10/15 minuti, devono essere leggermente dorate.
Si possono conservare in una scatola di latta per più giorni.